Comunicato
Stampa
UN
REFERENDUM IN DIFESA DEI MARI ITALIANI!
In 200,
tra organizzazioni e persone del mondo accademico, culturale, sociale, politico
e artistico, scrivono alle Regioni italiane: «chiedete un referendum per
difendere il nostro mare!»
Circa 130
associazioni e 70 persone del
mondo accademico, culturale, sociale, politico, artistico, hanno risposto
all’appello del Coordinamento Nazionale No Triv e sottoscritto una lettera, che
è stata inviata oggi alle Regioni italiane per chiedere ai Consigli regionali
di deliberare urgentemente una richiesta di referendum abrogativo.
Tale richiesta ha un obiettivo molto chiaro:
fermare i progetti petroliferi in mare, sbloccati nel 2012 dal Governo Monti.
Essa deve essere deliberata e depositata entro il prossimo 30 settembre da
almeno cinque Regioni. Con ciò si eviterebbe la raccolta di 500.000 firme e si
consentirebbe ai cittadini italiani di andare a votare nella primavera del 2016.
Senza
questo referendum, svolto in tempi brevi, i procedimenti per progetti
petroliferi riavviati dall’art. 35 del “Decreto Sviluppo” e tuttora in corso si
chiuderanno rapidamente, anche grazie all’accelerazione impressa da alcune
norme dello “Sblocca Italia”.
Il Coordinamento Nazionale No Triv e le
associazioni che hanno sostenuto l’iniziativa invitano tutti i sottoscrittori
dell’appello a prendere parte alla conferenza
stampa, indetta per il giorno 11 settembre, ore 11, presso la Sala Stampa della
Camera dei deputati – Piazza di Montecitorio, Roma.
*****
Hanno
sottoscritto la lettera:
Paolo Maddalena, Nadia Urbinati, Padre Alex
Zanotelli, Luciano Gallino, Vezio De Lucia, Barbara Spinelli, Dacia Maraini,
Piera Degli Esposti, Anna Donati, Sandra Bonsanti, Monica Frassoni, Marco
Boschini, Eugenio Finardi, Edoardo Salzano, Luca Nivarra, Guido Viale, Ugo
Mattei, Domenico Gallo, Gianni Silvestrini, Sabina Guzzanti, Bengasi Battisti,
Mauro Gallegati, Paolo Berdini, Antonio Ingroia, Pancho Pardi, Ivano Marescotti,
Maurizio Pallante, Giovanni Dosi, Salvatore Borsellino, Enzo Di Salvatore,
Felice Carlo Besostri, Tomaso Montanari, Domenico Finiguerra, Annalisa Corrado,
Chiara Sasso, Patrizia Gentilini, Fulvio Vassallo, Paolo Cacciari, Alfonso
Pecoraro Scanio, Fulvio Grimaldi, Felice Casson, Elena Aga Rossi, Giancarlo
Costabile, Angela Alessandra Milella, Albina Colella, Laura Cima, Daniela
Padoan, Marco Santarelli, Annalucia Bonanni, Giovanna Bellizzi, Roberta Radich,
Antonella Leto, Emilio Zecca, Alessandro Pertosa, Anna Falcone, Pietro
Dommarco, Domenico Gattuso, Francesco Baicchi, Silvia Manderino, Maria
Ricciardi Giannoni, Maria Paola Patuelli, Sacha Nadia Tolomeo, Egidio Galvan,
Bruno Tenore, Teri Volini, Massimiliano Coclite, Massimiliano D’Urbano, Arturo
Valiante, Stefano Boffi, Alex Paolini, Brunori Sas, Teresa Tacchella, Alberto
Zoratti, Agostino Ferrente, Carlo Di Marco.
1)
Coordinamento Nazionale No Triv
2)
Slow Food Italia
3)
Legambiente
4)
Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori – Forum italiano dei movimenti
per la terra e il paesaggio
5)
Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi
6)
Associazione Primalepersone
7)
Rete per la Costituzione
8)
GRE – Gruppi Ricerca Ecologica
9)
Associazione Italia che Cambia
10)
OLA – Organizzazione Lucana Ambientalista
11)
CIUFER – Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali
12)
Coordinamento Nazionale Per la Scuola della Costituzione
13)
Azione Civile
14)
Coordinamento No Triv – Abruzzo
15)
Coordinamento No Triv – Basilicata
16)
Coordinamento No Triv – Lombardia
17)
Coordinamento No Triv – Campania
18)
Rete Siciliana No Triv
19)
Coordinamento No Triv – Terra di Bari
20)
Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia
21)
Mediterraneo No Triv
22)
Comitato No Triv Licata
23)
Comitato No Triv Bella
24)
Comitato No Triv Brindisi di Montagna
25)
Comitato No Triv Salute e Ambiente – Cento
26)
Comitato No Triv Grassano
27)
Comitato No Trivelle Capo di Leuca
28)
Comitato No Triv Reggio Emilia
29)
Comitato No Triv San Fele
30)
Comitato No al petrolio nel Vallo di Diano
31)
Comitato No Petrolio Alta Irpinia
32)
Comitato No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili
33)
Comitato di Difesa della Salute & Ambiente Molise
34)
Associazione Abruzzo Beni Comuni
35)
Associazione L’Albero Vagabondo
36)
Associazione Zero Waste Sicilia
37)
Garganistan Movement
38)
Apnea Pantelleria Onlus
39)
Tavolo tecnico di Tutela ambientale – Piana di Gioia Tauro
40)
Cobas Scuola – Potenza
41)
Italia Nostra – Vulture Alto Bradano
42)
Comitato Cittadini Democrazia e Partecipazione Bordolano
43)
Appello per L’Aquila
44)
Gruppo “Rottama Italia” di Ravenna (Comitato in Difesa della Costituzione,
Comitato per la Legalità e la Democrazia, Libertà e Giustizia, Circolo di
Ravenna, Circolo Matelda di Legambiente di Ravenna)
45)
Circolo Decrescita Felice – Bari
46)
Forum Cittadini del Mondo R.A. – Grosseto
47)
Fondazione Capta Onlus
48)
Laboratorio Altre Vicenze
49)
Associazione Liberacittadinanza
50)
Associazione Gruppo Amici del Verde Padova
51)
Società cooperativa Il Volo
52)
Comitato No Grandi Navi - Laguna Bene Comune
53)
Associazione Teramo 3.0
54)
Avaaz.org – Il mondo in azione
55)
Associazione Karakteria
56)
Fondazione Univerde
57)
Onda Rosa – Viggiano
58)
Associazione Progetto X – Progetto di democrazia federale
59)
Unione Mediterranea Calabria
60)
Circolo culturale Chaikhana – Roseto degli Abruzzi
61)
Comitato No Centrale a biomasse di Sorbo San Basile
62)
Associazione Armonia degli Opposti – Giulianova
63)
Associazione Cova Contro
64)
Comitato Unmurocontroilpetrolio
65)
Comitato No Trivellazioni nella Valle del Belìce
66)
ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente – Potenza
67)
Assemblea permanente NoTrivVulture
68)
Associazione AmbienteVenezia
69)
Libera – Basilicata
70)
Comitato No trivellazioni ad Offida
71)
Comitato No alle trivelle nel Piceno
72)
Coordinamento Irpino No Triv
73)
Azione Civile – Abruzzo
74)
FAI – Marche
75)
Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata del Borsacchio
76)
Comitato Diritto alla Città – Rovigo
77)
Coordinamento Volontariato Piceno di Protezione Civile
78)
Laboratorio per Viggiano
79)
Italia Nostra – Lanciano
80)
Italia Nostra – Abruzzo
81)
RASPA – Rete Associazioni Sibaritide e Pollino per l’Autotutela
82)
Italia Nostra del Vastese
83)
Italia Nostra – Giulianova
84)
Open Puglia
85)
Associazione AltraPolis
86)
Associazione Città Plurale – Matera
87)
Comitato No Gasaran Sergnano
88)
Giuristi Democratici per la difesa della Costituzione – Verona
89)
WWF – Val d’Agri
90)
Terra Nuova Edizioni
91)
Comitato No al Progetto Eleonora
92)
Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori – Lazio
93)
Lega Nazionale Antipredazione
94)
Comitato per la Tutela del Mare del Gargano
95)
Rete No Triv Gargano
96)
Comitato Tutela Porto Miggiano
97)
Movimento ambientalista di tutela del Gargano
98)
No Triv Trani
99)
Brindisi Bene Comune
100)
A.B.A.P. – Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi
101)
ARCI Puglia
102)
Gargano Libero
105)
Contramianto e altri rischi Onlus – Taranto
106)
Comitato No Triv San Giovanni Rotondo
107)
Movimento Manisporche
108)
Rete della Conoscenza Puglia
109)
Associazione studentesca Link – Bari
110)
Unione degli Studenti Puglia
111)
Comitato Stop TTIP Puglia
112)
1.000 x Taranto
113)
No Triv Taranto
114)
ArtisTA’ Taranto
115)
Gruppo Ripalta Area Protetta
116)
Movimento TRANI#ACAPO
117)
Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori – Provincia di Bari
118)
Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori – Valle d’Itria
119)
Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori – Monopoli
120)
Comitato “Parco Lama Belvedere”
121)
Associazione Terra d’Egnazia
122)
Associazione NaturalMente
123)
Risorgimento socialista
124)
Comitato Costa Libera – Monopoli
125)
ANPI – sez. “Alfredo Grifone” di Chieti
126)
Gruppo archeologico garganico “Silvio Ferri”
127)
Centro Studi “Giuseppe Martella” – Peschici
128)
Fairwatch
129)
Associazione culturale Demos
130)
Istituto EcoAmbientale
La sottoscrizione resta aperta. Coloro che
volessero aderire a questa iniziativa collettiva, possono inoltrare la loro
richiesta mediante posta elettronica all’indirizzo email del Coordinamento
Nazionale No Triv: info@notriv.com
Roma, 2 settembre 2015
*****
LETTERA SOTTOSCRITTA
Preg.mo
Presidente
REGIONE
SICILIANA
presidente@certmail.regione.sicilia.it
segreteria.generale@certmail.regione.sicilia.it
Preg.mo
Presidente
ASSEMBLEA
REGIONALE SICILIANA
protocollo.ars@pcert.postecert.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
CALABRIA
presidente@pec.regione.calabria.it
capogabinettopresidenza@pec.regione.calabria.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
CALABRIA
consiglioregionale@pec.consrc.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
BASILICATA
presidenza.giunta@cert.regione.basilicata.it
ufficio.rappresentanza.roma@cert.regione.basilicata.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
BASILICATA
cr-basilicata@cert.regione.basilicata.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
PUGLIA
presidente.regione@pec.rupar.puglia.it
capogabinetto.presidente.regione@pec.rupar.puglia.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
PUGLIA
protocollo@pec.consiglio.puglia.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
CAMPANIA
ufficio.roma@pec.regione.campania.it
capo.gab@pec.regione.campania.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
CAMPANIA
settore.segreteriagenerale@consiglio.regione.campania.legalmail.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
MOLISE
segreteria.presidenza@cert.regione.molise.it
mogavero.mariolga@cert.regione.molise.it
regionemolise@pec.regione.molise.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
MOLISE
consiglioregionalemolise@cert.regione.molise.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
ABRUZZO
presidenza@pec.regione.abruzzo.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
ABRUZZO
protocollo@pec.crabruzzo.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
MARCHE
regione.marche.protocollogiunta@emarche.it
gabinettopresidente.regione.marche@emarche.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
MARCHE
assemblea.marche@emarche.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
EMILIA ROMAGNA
PEIGiunta@postacert.regione.emilia-romagna.it
ufficiodiroma@postacert.regione.emilia-romagna.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
EMILIA ROMAGNA
PEIAssemblea@postacert.regione.emilia-romagna.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
LOMBARDIA
presidenza@pec.regione.lombardia.it
delegazione_roma@pec.regione.lombardia.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
LOMBARDIA
protocollo.generale@pec.consiglio.regione.lombardia.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
PIEMONTE
gabinettopresidenza-giunta@cert.regione.piemonte.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
PIEMONTE
dir.segreteriagen@cert.cr.piemonte.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
VENETO
protocollo.generale@pec.regione.veneto.it
statoregioni@pecveneto.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
VENETO
protocollo@consiglioveneto.legalmail.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
FRIULI VENEZIA GIULIA
uff.gab.roma@certgov.fvg.it
regione.friuliveneziagiulia@certregione.fvg.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
FRIULI VENEZIA GIULIA
consiglio@certregione.fvg.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
SARDEGNA
presidenza@pec.regione.sardegna.it
pres.affarireg.naz@pec.regione.sardegna.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
SARDEGNA
consiglioregionale@pec.crsardegna.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE
LAZIO
protocollo@regione.lazio.legalmail.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE LAZIO
segreteriagenerale@cert.consreglazio.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE UMBRIA
regione.giunta@postacert.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
UMBRIA
cons.reg.umbria@arubapec.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE TOSCANA
regionetoscana@postacert.toscana.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
TOSCANA
consiglioregionale@postacert.toscana.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE LIGURIA
protocollo@pec.regione.liguria.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
LIGURIA
protocollo@pec.regione.liguria.it
Preg.mo
Presidente
REGIONE VAL D'AOSTA
presidenza@regione.vda.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
VAL D'AOSTA
consiglio.regione.vda@cert.legalmail.it.
Preg.mo Presidente
REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE
presidente@pec.regione.taa.it
Preg.mo
Presidente Consiglio Regionale
REGIONE
TRENTINO ALTO ADIGE
consiglio@pec.consiglio.regione.taa.it
Trasmessa via PEC
Oggetto:
sollecito
richiesta deliberazione Consigli regionali proreferendum abrogativo dell’art.
35, comma 1, decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 (“Decreto Sviluppo”),
convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 134 (G.U. n. 187, 11
agosto 2012 – Suppl. Ordinario n. 171)
*****
Il 6 luglio scorso, con una nota
trasmessa a mezzo posta elettronica certificata ai Governatori e ai Presidenti
delle Assemblee di tutte le Regioni, il Coordinamento
Nazionale No Triv e l’Associazione A
Sud rappresentavano la necessità che i Consigli regionali procedessero a
stretto giro all’approvazione di apposito atto deliberativo, ai sensi dell’art.
75 della Costituzione e nel rispetto del procedimento disciplinato dalla legge
25 maggio 1970, n. 352, per formalizzare, entro il termine ultimo
del 30 settembre, la richiesta di referendum abrogativo di parte dell’art.
35, comma 1, del “Decreto Sviluppo”. Tale articolo, infatti, nell’introdurre il
divieto di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi
entro il limite delle 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno
alle aree marine e costiere protette, faceva, tuttavia,“salvi
i procedimenti concessori di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge n. 9 del
1991 in corso alla data di entrata in vigore del Decreto
Legislativo 29 giugno 2010 n. 128 ed i procedimenti autorizzatori e
concessori conseguenti e connessi”, con ciò consentendo il riavvio dei procedimenti per l’innanzi interrotti
dal d.lgs. n. 128 del 2010.
Il 27 luglio venivainoltre lanciata su AVAAZ.org una petizione a
sostegno della richiesta rivolta ai Presidenti delle Regioni e dei Consigli regionali:
a sostegno dell’opzione referendaria,
oltre alle manifestazioni di consenso e di solidarietà da parte di
associazioni, comitati, partiti e di numerose personalità del mondo della
politica, della cultura e dello spettacolo, risultano pervenute ad oggi 73.693
firme.
Nella nota del 6 luglio scorso si rammentava come fossero in corso ben
25 procedimenti ricadenti tutti entro le 12 miglia marine e che a breve si
sarebbero conclusi con il rilascio dei corrispondenti titoli minerari (permessi di ricerca, concessione di coltivazione oppure titolo concessorio unico – che
ricomprende ad un tempo la “fase di ricerca” e la “fase di coltivazione” –
qualora le società petrolifere interessate avessero richiesto la conversione
dei procedimenti in itinere nei nuovi procedimenti disciplinati dal Decreto
“Sblocca Italia”).
Il dato dei 25 procedimenti in corso era
stato frutto di semplice elaborazione di dati ufficiali resi dal Ministero per
lo Sviluppo Economico.
A distanza di poco più di un mese dalla
nota del 6 luglio scorso, ci vediamo
nostro malgrado costretti a rivedere in
peius quel dato e ciò per effetto di quanto emerso a seguito di un
attento esame del carteggio relativo alle istanze di prospezione nel Mare
Adriatico “d 1 B.P.-SP” e “d 1 F.P.-SP” sulla cui compatibilità ambientale si
sono pronunciati i competenti organi del Ministero dell’Ambiente con decreto del Ministero dell’Ambiente di
concerto con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo del
3 giugno 2015, avverso cui la Provincia di Teramo ed alcuni Comuni
abruzzesi e marchigiani hanno depositato ricorso al TAR Lazio lo scorso 7
agosto.
Dopo
approfondito esame della documentazioneSpectrum Geo, dallaquale è emerso che le
aree interessate dalle istanze“d 1 B.P.-SP” e “d 1 F.P.-SP” si collocano
anche entro le 12 miglia marine e, in qualche caso, entro le 5 miglia marine dalle
linee di costa, possiamo affermare con certezza che
terminata la fase di prospezione degli idrocarburi da parte della Spectrum Geo,
il Ministero per lo Sviluppo Economico potrà rilasciare ulteriori concessioni
di coltivazione. Ragion per cui i progetti petroliferi ricadenti entro le 12
miglia marine saranno in numero superiore a 25.
Particolarmente
colpite dalle attività di ricerca che la società Spectrum svolgerà entro le 5 e
le 12 miglia marine risultano essere: il Molise (le Isole Tremiti e Termoli),
l’Abruzzo (Vasto, San Vito Chietino, Ortona, Francavilla al Mare), soprattutto
la Regione Marche (Pedaso, Cupra Marittima, Senigallia, Fano) e la Puglia (in
special modo Otranto).
Del 7 agosto
2015 è anche la pubblicazione del decreto di compatibilità ambientale del
progetto di coltivazione Ombrina Mare per il quale il soggetto proponente ha
richiesto al MISE la conversione del titolo di ricerca già vigente in “titolo
concessorio unico”, concepito dallo Sblocca Italia per consentire, ad un tempo, la
ricerca e l’estrazione.
E così sarà
anche per tutti i progetti che, interferenti con il limite delle 12 miglia
marine, a breve seguiranno a Ombrina Mare in misura doppia a quella in un primo
tempo prevista.
Gli sviluppi delle vicende Spectrum Geo ed Ombrina Mare sono successivi all’incontro di Termoli del 24 luglio 2015 (presenti le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche, Puglia e Molise) nel corso del quale è risultata preminente la via del dialogo con il Governo (“La posizione di confronto, per le Regioni, rimane prioritaria, anche se le stesse sono pronte a valutare la praticabilità, quale estrema ratio, di tutti gli strumenti previsti dall’Ordinamento”).
Al summit di Termoli ha
fatto seguito, cinque giorni più tardi, un secondo incontro tra il
Sottosegretario Vicari ed i Governatori delle Regioni Puglia e Basilicata, e
con l’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria, nel corso del quale, come
riferisce il MISE,“i rappresentanti delle Regioni hanno
manifestato la loro contrarietà all’avvio delle attività di prospezione e
ricerca offshore nello Ionio e nell’Adriatico in quanto contraddittorie
rispetto alle politiche avviate dalle stesse Regioni, chiedendo al Governo una
moratoria di questi programmi. Il sottosegretario Vicari, ascoltate le
posizioni delle Regioni, si è impegnata ad approfondire questi temi con il
ministro Federica Guidi e con la presidenza del Consiglio annunciando un nuovo
incontro con le Regioni da convocare entro la prossima settimana”.
“In
mancanza di chiarezza, o comunque se non si trova un'intesa, i consigli
regionali che lo riterranno - queste le parole del Presidente della Regione
Puglia - potranno avviare, come previsto dalla Costituzione, la procedura del
referendum contro le norme che consentono le trivellazioni".
Ad
oggi, anche se del secondo incontro tra Regioni e MISE non è dato sapere, si ha
notizia certa, invece, delle dichiarazioni rese alla stampa il 7 agosto scorso
dal Sottosegretario Vicari secondo la quale "Bene ha fatto Renzi a
ricordare che non esiste alcuna autorizzazione da parte dello Sblocca Italia
alle trivelle. Confondere scientemente le attività di ricerca con le attività
estrattive significa prestare il fianco alla demagogia: mi auguro che parole
del Presidente del Consiglio mettano fine alle strumentalizzazioni politiche
che hanno caratterizzato il dibattito in questi giorni”.
Le affermazioni del Presidente del Consiglio e del Sottosegretario
Vicari sono indicative di un chiaro e netto orientamento dell’Esecutivo che
certamente non sarà sfuggito ai massimi rappresentanti delle Regioni.
Per tutte queste ragioni (aumento del
numero dei procedimenti autorizzatori per progetti di estrazione/coltivazione offshore entro il limite delle 12 miglia
marine dalle linee di costa; stato di avanzamento degli stessi che arriveranno
a definizione a stretto giro e, comunque, non oltre 180 giorni dalla richiesta
di conversione del titolo di ricerca in “titolo concessorio unico” previsto
dallo Sblocca Italia; indirizzo del Governo in materia di produzione nazionale
di idrocarburi), ricorsi amministrativi a parte, l’abrogazione referendaria
dell’art. 35, comma 1, del Decreto Sviluppo riveste oggi caratteri di urgenza,
priorità ed indifferibilità.
In ragione,
dunque, della inderogabile necessità di
celebrare il referendum non oltre il 2016, chiediamo nuovamente a codesta
Regione di voler deliberare, ai sensi dell’art. 75 della Costituzione e nel
rispetto del procedimento disciplinato dalla legge 25 maggio 1970, n. 352, la
promozione di un referendum abrogativo delle seguenti disposizioni dell’art.
35, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 (“Decreto Sviluppo”), come
convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 134:
“procedimenti
concessori di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge n. 9 del 1991 in corso
alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 29 giugno 2010 n. 128 ed
i procedimenti autorizzatori e
concessori conseguenti e connessi, nonché l’efficacia dei”
“alla
medesima data, anche ai fini della esecuzione delle attività di ricerca,
sviluppo e coltivazione da autorizzare nell’ambito dei titoli stessi, delle
eventuali relative proroghe e dei procedimenti autorizzatori e concessori
conseguenti e connessi. Le predette attività sono autorizzate previa
sottoposizione alla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui agli
articoli 21 e seguenti del presente decreto, sentito il parere degli enti
locali posti in un raggio di dodici miglia dalle aree marine e costiere
interessate dalle attività di cui al primo periodo, fatte salve le attività di
cui all’articolo 1, comma 82-sexies, della legge 23 agosto 2004, n. 239,
autorizzate, nel rispetto dei vincoli ambientali da esso stabiliti, dagli
uffici territoriali di vigilanza dell’Ufficio nazionale minerario per gli
idrocarburi e le georisorse, che trasmettono copia delle relative
autorizzazioni al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero
dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”.
Alleghiamo una breve illustrazione della
proposta referendaria.
Distinti Saluti.
Sottoscrivono la presente
richiesta:
Breve illustrazione della proposta referandaria
In giallo le
disposizioni che potrebbero essere sottoposte ad abrogazione referendaria; in
azzurro i numeri inseriti per agevolare il riferimento alle singole parti
dell’articolo.
Una
abrogazione totale dell’art. 35 non sarebbe possibile e comunque neppure
auspicabile, giacché, quand’anche possibile, abrogandolo interamente si
andrebbe ad abrogare anche il divieto di ricerca e di estrazione del gas e del
petrolio entro le dodici miglia marine [1].
Da eliminare
sarebbe, invece, la previsione della non applicabilità del divieto ai
procedimenti amministrativi in corsoalla data di entrata in vigore del
decreto legislativo29 giugno 2010 n. 128,
destinati a concludersi con il rilascio del titolo minerario [2]. D’altra parte, l’art. 35
è intervenuto proprio al fine di rimuovere tale divieto, introdotto con il
d.lgs. n. 128/2010 a seguito del disastro petrolifero del Golfo del Messico.
Al fine di
rispettare la “matrice razionalmente unitaria” del quesito, da sottoporre a
referendum – con unico quesito, si intende – sarebbe anche la disposizione del
n. [3], in quanto la
particolare disciplina della valutazione di impatto ambientale risulta
collegata alla disposizione sui procedimenti in corso: se dall’abrogazione
referendaria discende il divieto dei procedimenti in corso, anche la disciplina
della valutazione di impatto ambientale va, infatti, eliminata, poiché,
diversamente, la disposizione resterebbe priva di efficacia.
L’abrogazione
non potrebbe, invece, riguardare i titoli abilitativi già rilasciati, in
quanto, in questo caso e diversamente dall’abrogazione della previsione
legislativa sui procedimenti in corso, la Corte dichiarerebbe certamente
l’inammissibilità del quesito, stante il limite della tutela del legittimo
affidamento che la discrezionalità del legislatore (e quindi anche della
proposta referendaria) incontra.
Anche le
disposizioni dell’ultima parte dell’art. 35 non potrebbero essere sottoposte ad
abrogazione, poiché:
1) la
disposizione del n. [4]incontrerebbe il
limite della non reviviscenza della
norma abrogata;
2) la
disposizione del n. [5]incontrerebbe il
limite delle «leggi tributarie», secondo l’interpretazione che ne dà la Corte
costituzionale.
*****
Decreto sviluppo (D.L. 22 giugno 2012,
n. 83, convertito con l. 7 agosto 2012, n. 134)
Art.
35 - Disposizioni in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi
1.[1]
L’articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152, è sostituito dal seguente: “17. Ai fini di tutela
dell’ambiente e dell’ecosistema, all’interno del perimetro delle aree marine e
costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in
attuazione di atti e convenzioni dell’Unione europea e internazionali sono
vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di
idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9. [2] Il divieto è altresì
stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa
lungo l’intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle
suddette aree marine e costiere protette, fatti salvi i procedimenti concessori di cui agli articoli 4, 6
e 9 della legge n. 9 del 1991 in corso alla data di entrata in vigore del
decreto legislativo 29 giugno 2010 n.
128 ed
i procedimenti autorizzatori e
concessori conseguenti e connessi, nonché l’efficacia dei titoli
abilitativi già rilasciati alla
medesima data, anche ai fini della esecuzione delle attività di ricerca,
sviluppo e coltivazione da autorizzare nell’ambito dei titoli stessi, delle
eventuali relative proroghe e dei procedimenti autorizzatori e concessori
conseguenti e connessi. [3]
Le predette
attività sono autorizzate previa sottoposizione alla procedura di valutazione
di impatto ambientale di cui agli articoli 21 e seguenti del presente decreto,
sentito il parere degli enti locali posti in un raggio di dodici miglia dalle
aree marine e costiere interessate dalle attività di cui al primo periodo,
fatte salve le attività di cui all’articolo 1, comma 82-sexies, della legge 23
agosto 2004, n. 239, autorizzate, nel rispetto dei vincoli ambientali da esso
stabiliti, dagli uffici territoriali di vigilanza dell’Ufficio nazionale
minerario per gli idrocarburi e le georisorse, che trasmettono copia delle
relative autorizzazioni al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero
dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.[4] Dall’entrata in vigore
delle disposizioni di cui al presente comma è abrogato il comma 81
dell’articolo 1 della legge 23 agosto 2004, n. 239. A decorrere dalla data di
entrata in vigore della presente disposizione, i titolari delle concessioni di
coltivazione in mare sono tenuti a corrispondere annualmente l’aliquota di
prodotto di cui all’articolo 19, comma 1 del decreto legislativo 25 novembre
1996, n. 625, elevata dal 7% al 10% per il gas e dal 4% al 7% per l’olio. [5] Il titolare unico o
contitolare di ciascuna concessione è tenuto a versare le somme corrispondenti
al valore dell’incremento dell’aliquota ad apposito capitolo dell’entrata del
bilancio dello Stato, per essere interamente riassegnate, in parti uguali, ad
appositi capitoli istituiti nello stato di previsione del Ministero
dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero dello
sviluppo economico, per assicurare il pieno svolgimento rispettivamente delle
azioni di monitoraggio e contrasto dell’inquinamento marino e delle attività di
vigilanza e controllo della sicurezza anche ambientale degli impianti di
ricerca e coltivazione in mare”.
TESTIMONIANZA SU COME HO OTTENUTO IL MIO PRESTITO 300.000,00EURO DA UNA SOCIETA' FINANZIARIA LA SCORSA SETTIMANA Email per risposta immediata: drbenjaminfinance@gmail.com
RispondiEliminaHai bisogno di un prestito per avviare un'attività o pagare i tuoi debiti {Dr.Benjamin Scarlett Owen} può anche aiutarti con un'offerta di prestito legittima. Ha anche aiutato altri miei colleghi con un prestito finanziario. Ricevi la tua carta bancomat vuota o la CARTA DI CREDITO direttamente a casa tua che funziona in tutti gli sportelli automatici di tutto il mondo con l'aiuto di BENJAMIN LOAN FINANCE le carte bancomat possono essere utilizzate per prelevare presso gli sportelli automatici o strisciare, nei negozi e nei POS. distribuiscono queste carte a tutti i clienti interessati in tutto il mondo, se hai bisogno di un prestito senza costi / stress, lui è il prestatore di prestiti giusto per spazzare via i tuoi problemi finanziari e la tua crisi oggi. BENJAMIN LOAN FINANCE contiene tutte le informazioni su come ottenere denaro in modo rapido e indolore tramite e-mail drbenjaminfinance@gmail.com
GRAZIE A TUTTI..
Alla ricerca di un prestito di consolidamento del debito, prestiti non garantiti, prestiti alle imprese, prestiti ipotecari, prestiti auto, prestiti agli studenti, prestiti personali, capitale di rischio, ecc! Sono un prestatore privato, fornisco prestiti ad aziende e privati con tassi di interesse bassi e ragionevoli del 2%. Email a: christywalton355@gmail.com
RispondiElimina