La laguna di Lesina è un ambiente salmastro. La sua
lunghezza è di circa 22 km e la sua larghezza massima di circa 3.5 km per
un’area complessiva di 51 km2.
I fondali costituiti da sabbia costiera, detriti
e fanghi, hanno una profondità media di circa 0.7 m con valori massimi di 2 m.
Canale Acqurotta |
È
separata dal mare da una striscia dunale, chiamata Bosco-Isola,
larga 1-2 km e lunga circa 16 km, delimitata da due canali di marea artificiali
che assicurano lo scambio idrico tra laguna e mare: Acquarotta ad ovest,
lungo circa 2 km e largo dai 6 ai 10 m, con profondità variabile tra 0,8 e 2 m
e Schiapparo ad est, lungo circa 1 km e largo 25 m, con profondità
variabile tra 0,8 e 2 m.
Canale Schiapparo |
I due canali sono muniti di paratoie meccaniche al
fine di controllare gli scambi idrici tra il corpo lagunare ed il mare.
Il
regime idrologico è fortemente influenzato sia dalle condizioni
meteo-climatiche locali che dall’apporto di acque dolci di piccoli corsi
d’acqua, tutti situati lungo il bordo meridionale, che inducono gradienti
orizzontali tra est ed ovest.
La laguna mostra uno scarso ricambio delle acque interne con il mare per cui in alcuni periodi dell’anno si ha la formazione di più ambienti divisi da condizioni chimico-fisiche e biologiche assai varie.
La laguna presenta forti variazioni stagionali dei
fattori fisici quali la temperatura in genere compresa tra un valore minimo di
circa 3 °C (gennaio) e massimo di circa 32 °C (luglio).
La laguna di Lesina è
eutrofica (Manini et al, 2002), le concentrazioni dei sali nutritivi sono
influenzate dalle condizioni meteorologiche, e principalmente in periodi di
alta piovosità si è riscontrato nelle acque della laguna la maggior quantità di
nitrati e nitriti, per reflui di dilavamento di terreni circostanti coltivati
ricchi di concimi.
Le concentrazioni di nutrienti sono influenzate
dall’input di acqua dolce e risultano particolarmente alte durante i periodi di
pioggia.
Il trofismo
della laguna oltre che dagli apporti di sali nutritivi dipende dalla ridotta
profondità che permette la penetrazione della luce fino al fondo rendendo
possibili i processi fotosintetici lungo tutta la colonna d’acqua.
Soprattutto
nelle zone prospicienti l’immissione dei corsi d’acqua, viene spesso indotta la
produzione di elevate biomasse che rappresentano un elevato carico il quale
viene mineralizzato sul fondo con conseguente consumo di ossigeno e produzione
di idrogeno solforato.
Alga Gracilaria |
L’ecosistema della laguna di Lesina è caratterizzato da una produzione
di macroalghe che ricoprono il fondale e le sponde e sono per lo più le
specie Cladophora sp., Enteromorpha sp., Gracilaria confervoides, Valonia
sp. e dalla fanerogama Zostera noltii.
Il fitoplancton
annovera circa 200 specie: Diatomee Pennate rappresentate
soprattutto dalla specie Navicula sp, quelle Centriche
(rappresentate soprattutto dalla specie Chaetoceros sp.) e le Prorocentrales
(rappresentate soprattutto dalla specie Procentrum micans), oltre ai Flagellati
unicellulari (rappresentati in modo omogeneo da forme Chlorophyceae,
Chrisophyceae e Cryptophyceae) sono i gruppi riscontrati più abbondanti (Marolla
et al., 1996).
La comunità zooplanctonica è caratterizzata dalla
presenza di un’unica specie di copepodi calanoidi del genere Acartia (A.
margalefi) (Quarta et al., 1992).
Altre specie di copepodi ritrovate sono: Microsetella sp., Tisbe furcata e
Calanipeda acquae dulcis.
Tra i cladoceri si rinvengono le specie Evadne
sp. e Podon sp., e tra i rotiferi, la specie Colurella adriatica.Nella
comunità macrozoobentonica si ritrovano i molluschi, Mitylaster minimus,
Cerastoderma glaucum, Abra segmentum, Corbula gibba, Hydrobia sp.,
Trunculariopsis sp., Hinia sp.e gli scafopodi.
Tra i crostacei,
troviamo le specie Carcinus maenas, Crangon crangon, Palaemonetes sp.,
Sphaeroma serratum, Idotea baltica, Balanus anphitrite, B. improvvisus,
Corophium acutum, C. acherusicum, C. insidiosum, Gammarus aequicaudata e
Orchestia sp. Tra i policheti, Ficopomatus enigmaticus ed Hediste
diversicolor (Nonnis Marzano et al., 2 002; Piscitelli et al., 2000).
L’ittiofauna è costituita da specie alolimnobie come il nono (Aphanius fasciatus) e il ghiozzetto di laguna (Knipowitschia panizzae), da specie marine eurialine come varie specie di muggini (Mugil cephalus, Chelon labrosus, Liza aurata, Liza ramada e Liza saliens), la spigola (Dicentrarchus labrax), l’orata (Sparus aurata), l’anguilla (Anguilla anguilla) e il latterino (Atherina boyeri), da specie marine più stenoaline (soleidi, mullidi, sparidi).
Egretta garzetta |
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