Il comune di Ischitella ha una popolazione di circa 4500 abitanti a 314metri s.l.m. sita su una collina a nord del Gargano.
Storia
Il primo documento in cui è citato il nome Ischitella risalirebbe ad una bolla firmata da Papa Stefano IX nel 1058.
Nel periodo Normanno-Svevo la famiglia Gentile fu feudataria di Ischitella.
Matteo Gentile morì nell’anno 1228 nelle crociate di Federico II.
Nel 1269 in periodo Angioino il feudo passo alla famiglia Isardo.
Nel 1292 passo a Teodisco da Cuneo, il quale morì prematuramente.
Nel 1297 il feudo passò al francese Guglielmo di Janvilla.
Nei
primi anni del 1300 gli abitanti di Ischitella passarono un periodo
infelice fatto di tasse altissime e ad aggravare le cose c’era la peste
che decimò la popolazione.
Nel 1387 Carlo III d’Angiò diede ad Enrico Bulgarello una minima parte del feudo ischitellano, l’altra parte la diede a Francesco Dentice, poi nel 1430 il figlio Antonio
acquistò la parte dei Bulgarello, questo fermò le liti tra Carpino ed
Ischitella in guerra per il territorio nella zona di Varano.
Nel
1442 Alfonso d’Aragona succedette ai D’Angiò, ma i Dentice rimasero
fedeli al vecchio statuto e questo portò alla confisca di tutti i beni,
successivamente tocco a Giovanni Dentice figlio di Luigi riconquistare
la fiducia del re e riavere i beni.
Alla morte di Giovanni nel 1480 il
feudo passò a sua figlia Adriana.
Nel 1497 Adriana Dentice sposò Giovanni De Sangro e nel 1549 con la sua morte passo tutto a suo figlio Ferrante.
Nel 1571 morto in povertà Ferrante De Sangro, il feudo di Ischitella andò all’asta e fu acquistato da Bernardino Turbolo.
Nel 1704, alla tenera età di 12 anni, con la morte di suo padre Luigi Emanuele Pinto, il feudo passò a, Francesco Emanuele Pinto,
il quale divenne uomo di grande cultura arricchendo di formidabili
opere i paesi di Ischitella e Peschici come ad esempio la maestosa
“Torre del Ponte” ora entrata del centro storico, sotto il suo dominio
ci fu un forte sviluppo dell’agricoltura, piantando uliveti ed aranceti
in tutto il territorio.
Mori nel 1767 e passò tutto nella mani di suo
figlio Pasquale, ultimo feudatario, il quale sembra abbia portato il
popolo alla rivolta.
Con l’inizio del 1900 si ottimizzarono le strade con i paesi limitrofi mentre si aggravarono le condizioni economiche .
Con l’arrivo della Repubblica, il 18 giugno 1946, il primo sindaco di Ischitella fu Matteo Laganella.
Centro storico e Luoghi di culto
A Ischitella è possibile ammirare chiese quali,
Chiesa di Santa Maria Maggiore costruita e ristrutturata in più epoche.
Chiesa di Santa Maria Maggiore costruita e ristrutturata in più epoche.
Il suo primo restauro avvenne dopo il terremoto del 1632 e poi ne susseguirono parecchi altri anche in date recenti.
All’interno sono venerate le statue il legno di Santa Maria Maggiore,
dell’Addolorata e dell’Assunta e una magnifica statua di San Michele
Arcangelo risalente al XVIII sec.
La
Chiesa del Purgatorio, edificata a navata unica, dalla Congrega dei
Morti, al suo interno giace un dipinto del XVII sec., raffigurante la
Madonna di Mercede.
La
Chiesa di Sant’Eustachio; si mostra all’esterno adornata di due statue
in pietra raffigurante San Pasquale e Sant’Eustachio, anche questa
Chiesa come quella del Purgatorio è stata edificata ad una sola
navata.
Quattro altari con dipinti settecenteschi fiancheggiano le
pareti, oltre al presbiterio centrale.
La Chiesa di San Francesco d’Assisi; composta da due navate risalente al XV sec.
All’interno è possibile ammirare dipinti del XVIII sec., come
“l’Adorazione dei pastori” di Gennaro Abbate datata 1707 e la
“Crocifissione”, mentre sulla destra del presbiterio, nel 1749, è stato
innalzato un monumento in pietra in onore di Luigi Emanuele Pinto, da
suo figlio, l’illustre Francesco Emanuele.
Sottostante al pavimento ci sonno fosse funebri, nelle quali giace anche
la salma di Lucrezia Micaglia, madre dello storico Pietro Giannone a
cui dedicheremo uno spazio per ricordare le sue gesta.
Sul
piazzale antistante la Chiesa c’è un albero al quale è legata una
singolare leggenda, narrante il passaggio di San Francesco d’Assisi in
pellegrinaggio alla grotta di San Michele Arcangelo, nell’attuale Monte
Sant’Angelo.
Si racconta che San Francesco passando da Ischitella piantò il suo bastone invocando il Signore di poter costruire un convento in quella terra, e dal suo bastone iniziarono ad uscire dei germogli fino a diventare un albero forte ed imponente.
La gente del posto andava a guardare il miracoloso albero e nel contempo costruivano il convento voluto dall’umile frate, in preghiera.
Il diavolo contrariato dal fatto, in una notte di tempesta, con la sua potenza, abbattè il venerato albero.
Tornato da Monte San’Angelo, San Francesco vide l’albero abbattuto, pregò il Signore, e miracolosamente l’albero tornò al suo posto, ma con lo stupore di tutti l’albero si ersse con le radici in aria e la chioma nel terreno.
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