venerdì 18 giugno 2010

Isole Tremiti



a cura di Ciro De Leo
Le isole Tremiti, o Diomedee, sono un arcipelago del mare Adriatico, sito a 12 miglia nautiche a nord del promontorio del Gargano e 24 ad est della costa Molisana e da Termoli.

L'arcipelago costituisce il comune italiano di Isole Tremiti di 496 abitanti della provincia di Foggia in Puglia.

Il comune fa parte del Parco Nazionale del Gargano

Dal 1989 una porzione del suo territorio costituisce la Riserva naturale marina Isole Tremiti.

Anche essendo il più piccolo e il secondo meno popoloso comune della Puglia, è uno dei centri turistici più importanti dell'intera regione. 

Per la qualità delle sue acque di balneazione è stato più volte insignito della Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento della Foundation for Environmental Education.

L'arcipelago è composto dalle isole di:
  • San Nicola, sulla quale risiede la maggior parte della popolazione e si trovano i principali monumenti dell'arcipelago.
  • San Domino, più grande, sulla quale sono insediate le principali strutture turistiche grazie alla presenza dell'unica spiaggia sabbiosa dell'arcipelago (Cala delle Arene).
  • Capraia (detta pure Caprara o Capperaia), la seconda per grandezza, disabitata.
  • Pianosa, un pianoro roccioso anch'esso completamente disabitato e distante una ventina di chilometri dalle altre isole.
  • Il Cretaccio, un grande scoglio argilloso a breve distanza da San Domino e San Nicola.
  • La Vecchia, uno scoglio più piccolo del Cretaccio e prossimo a questo.
La leggenda racconta che nacquero per mano di Diomede, quando gettò in mare tre giganteschi massi (corrispondenti a San Domino, San Nicola e Capraia), portati con sé da Troia e misteriosamente riemersi sotto forma di isole.

Un particolare interessante della leggenda riguarda le diomedee, caratteristici uccelli che popolano le falesie e le scogliere dell'arcipelago.

Infatti si vuole che questi uccelli, dal nome riconducibile all'eroe greco, siano i suoi compagni trasformati da Afrodite per compassione o per vendetta, la versione non virgiliana, che è anche quella più narrata, vuole invece che la dea per compassione verso il dolore dei compagni di Diomede li abbia trasformati in uccelli, appunto le diomedee, che con i loro garriti simili ai vagiti di un bimbo, soprattutto notturni, continuano a piangere affranti la scomparsa del loro condottiero.

Un'altra leggenda legata all'arcipelago, narra di un eremita che scelse l'isola di San Nicola intorno al 312 d.C. come luogo di ritiro e di contemplazione. Secondo la leggenda, una notte gli apparve in sogno la Madonna indicandogli il luogo in cui doveva scavare per rinvenire un tesoro di monete e monili, il cosiddetto tesoro di Diomede, e di edificare con questi una chiesa in onore della Vergine Maria.

Per l'iniziale resistenza da parte del monaco, che ignorò l'invito per non abbandonare la meditazione o forse per timore di un'apparizione diabolica, la Madonna apparve nuovamente,questa volta alterata in volto. Il monaco superò così le diffidenze e le obbedì, ritrovando il tesoro e costruendo con questo un edificio dedicato alla Vergine.




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