Monte Castellana - San Giovanni Rotondo, 13 settembre 2014
L’iniziativa promossa da Legambiente Puglia e di San Giovanni Rotondo, ha ricevuto il supporto della squadra dell’ARIF-Puglia, e della logistica della Protezione Civile oltre che della Lombardi Ecologia e la ditta edile Salvatore Ruberto, ha visto la partecipazione di trenta volontari di diverse associazioni e forze politiche di San Giovanni Rotondo: Garganistan;
Provo. Cult.;
CambioRotta;
Gruppo Speleologico San Giovanni Rotondo;
Progetto Cala la sera;
Collettivo Majakovskij;
Giovani Comunisti SGR e
PRC "Luigi Pinto"San Giovanni Rotondo.
Alla Manifestazione hanno partecipato vecchi e nuovi amici di Legambiente e il Presidente Regionale Francesco Tarantini che ha ricordato:
«È importante mettere in atto un’efficace politica di prevenzione e difesa del suolo che non si limiti a interventi puntuali di messa in sicurezza e ragioni a scala di bacino idrografico, puntando alla riqualificazione e alla rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e del territorio. Territorio sempre più vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici anche a causa di una cattiva gestione e di un’intensa urbanizzazione, molto spesso abusiva, che ha coinvolto anche le aree a maggior rischio, come hanno dimostrato i tragici eventi di questi giorni».
Siamo ritornati come volontari su Monte Castellana e abbiamo lavorato per oltre quattro ore a ripulire le cunette, a individuare e a sistemare i punti dove è necessario deviare le acque di scorrimento superficiale, che si generano sulla strada di montagna, e nei valloni con le piogge di portata eccezionale come quelle delle recenti alluvioni.
Soprattutto vogliamo dare una ennesima testimonianza di come ci si prenda cura del territorio attivamente.
Abbiamo uno straordinario e prezioso patrimonio carsico, con il quale le acque superficiali vengono assorbite dentro le grotte, dentro gli anfratti delle rocce, dentro gli inghiottitoi, dentro i capivento.
Tutti elementi naturali conosciuti; questi sono spesso censiti nel Catalogo regionale delle grotte e sono tutelati dal Piano Regionale di Tutela del Territorio e del paesaggio e dalle norme Tecniche dell’Autorità di Bacino.
Considerati elementi importanti nella mitigare il rischio idrogeologico.
Abbiamo già indicato uno di questi capivento in fondo a corso Roma (San Giovanni Rotondo - foto) nella zona urbana edificata nella conca alluvionale; qui ve ne erano tantissimi oramai distrutti e cementificati.
Altri ve ne sono, come quello fotografato: si nota in uno scavo edile, la terra dentro la fessura nella roccia, una caratteristica della struttura geologica, queste forme hanno sempre garantito il veloce riassorbimento delle piene in quest’area di 90 ettari.
Il nostro appello di cittadini attivi, di quel volontariato che fa ricca e consapevole la nostra città, è quello di continuare a dare risposte praticabili di cura del territorio contro il dissesto.
Lo diciamo agli abitanti delle zone a rischio, ai tecnici, agli amministratori e ai politici: non si può più girare lo sguardo da un’altra parte.
La giornata, da noi dedicata al ricordo di Antonio Facenna, il ragazzo vittima di questa alluvione (è lui l’eroe della nostra storia., come ha definito Nichi Vendola la figura di questo ragazzo che aveva scelto il suo stile di vita facendo il pastore) ci ha regalato inoltre un altro inghiottitoio; ora sono due.
Invitiamo il Sindaco e i tecnici ora ad un sopralluogo per decidere insieme gli interventi necessari a rifinire i lavori di sistemazione da noi avviati.
A nome di tutti i volontari,
Gianfranco Pazienza,
Presidente del Circolo “Lo Sperone”
Legambiente di San Giovanni Rotondo.
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garganistan 2014
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