a
cura di Nunzio Mangiacotti
-
Origine del bovino podolico:
L’origine del
bovino podolico risale al Bos primigenius[1]
o Uro, bovino di grande mole addomesticato quattro millenni A.C. in
Medio Oriente.
La sua comparsa in
Italia, secondo alcuni Autori (Checchia, 1934; Parisi, 1959; Marcuzzi e
Vannozzi, 1981), sarebbe avvenuta con le invasioni barbariche da parte degli
Unni i quali, provenienti dalla Mongolia, passando per la Podolia
(regione steppica dell’Ucraina), giunsero in Italia nel 452 D.C., così il Bos
primigenius si diffuse dall’Istria al basso Veneto, nella pianura Padana
orientale e lungo la dorsale appenninica fino alla punta della Calabria.
Mentre secono
altri (Blanc e Blanc 1959) nell’isola di Creta, in epoca Minoica,
esisteva già un bovino primigenio, introdotto dal vicino Oriente.
Da Creta arriva a
Roma.
Il suo arrivo
viene fatto risalire al I° secolo D.C.. Dal riesame dei documenti si può dare per
certa la discendenza del bovino Podolico dal Bos primigenius, ma per
quel che riguarda l’epoca di introduzione, in Italia, tutte le teorie possono
sembrare valide, ma nessuna risulta essere utile per dimostrare l’epoca della
sua presenza sul territorio Italiano.
-
Evoluzione del Bovino Podolico
Animale molto
possente e dinamico, il bovino podolico è stato allevato originariamente
soprattutto per il lavoro, in secondo luogo per la produzione del latte che, se
pur di scarsa quantità prodotta per ogni vacca, risulta essere molto adatto
alla caseificazione grazie ad alcune proprietà qualitative.
Per quanto
riguarda l’adattamento è da rilevare che il bovino podolico si adatta molto
facilmente ad ambienti ostili e difficili.
Il bovino podolico
è un soggetto genetico che si adatta facilmente a periodi di carenza alimentare;
riesce a valorizzare pascoli cespugliati, stoppie, macchie, apparati fogliari
delle essenze arbustive e erbe del sottobosco.
Ha un’alta
capacità di no stress alla siccità e alte temperature, conservando la
funzionalità e efficienza riproduttiva. Le vacche non hanno grosse difficoltà
al parto, riescono a partorire anche senza aiuto, il latte qualitativamente è
ottimo per lo sviluppo sano del vitello; ha un’alta resistenza genetica a
malattie che si possono definire “tradizionali” quali: clostridi, piroplasmosi,
parassitosi, ecc…
Inoltre il ridotto
metabolismo di base del bovino podolico comporta un aumento del tempo di
ritenzione degli alimenti nel tubo gastroenterico, migliorando l’utilizzazione
digestiva degli alimenti anche nelle razioni altamente concentrate (Cianci,
1986). Ed è per questo che l’allevamento del bovino podolico è rimasto relegato
ai margini della zootecnia moderna, considerato animale simbolo di un ambiente
difficile.
Oggi è concentrato
in territori dell’Italia meridionale e, soprattutto nelle aree interne
dell’Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria.
-
Caratteristiche morfologiche del Bovino Podolico
Per essere
iscritti al L.G. i soggetti devono avere i seguenti standard genetici:
- Mantello :
di colore grigio,
con tendenza al grigio scuro sul collo, spalla, braccio, coscia, orlatura del
collo e dell’orecchio nel maschio;
più chiaro fino al bianco nella femmina, anche se esistono soggetti in cui si
riscontra un mantello con netta prevalenza di peli di color nero.
- Pigmentazione:
nera al musello,
aperture naturali, fondo dello scroto, fiocco della coda, unghioni e punta
delle corna.
- Cute:
preferibilmente
fine ed elastica, di colore nero.
- Testa:
piuttosto leggera,
più corta nel maschio e di media lunghezza nella femmina, profilo rettilineo,
fronte larga, bocca ampia, narici larghe ed aperte.
- Corna:
a forma di mezza
luna nel maschio e di lira nella femmina.
- Collo:
corto e muscoloso
nel maschio, più sottile nella femmina, ampia giogaia.
- Spalle:
ben aderenti al
tronco, lunghe e ben inclinate.
- Garrese:
serrato, esteso
verso il dorso, particolarmente muscoloso nel maschio;
altezza al garrese per il toro è di 150-155 cm, per la vacca è di 140-145 cm.
altezza al garrese per il toro è di 150-155 cm, per la vacca è di 140-145 cm.
- Dorso:
lungo e
orizzontale.
- Torace:
profondo e lungo,
con costole non molto arcuate.
- Ventre:
ampio ma non
cadente.
- Lombi:
lunghi, ben
attaccati e robusti;
linea dorso-lombare tendente al rettilineo.
linea dorso-lombare tendente al rettilineo.
- Fianchi:
concavo
moderatamente depresso.
- Groppa:
lunga, larga,
muscolosa, poco spiovente, con spina sacrale non eccessivamente sopraelevata,
coda di giusta lunghezza ben attaccata, fiocco di colore nero.
- Cosce:
larghe, muscolose
e ben discese.
- Arti anteriori:
diritti con
tendini ben delineati, asciutti, stinchi robusti, pastorali corti e ben
inclinati, unghioni duri ben confermati e serrati, di colore nero.
- Arti posteriori:
ben diritti,
muscolosi, con appiombi corretti, garretti lunghi e di giusta apertura,
stinchi, pastorali ed unghioni come quelli anteriori.
- Andatura:
corretta, sciolta,
armonica e vivace.
- Mammella:
sufficientemente
sviluppata, vascolarizzata, elastica e spugnosa, con buona conformazione dei
quarti e dei capezzoli.
- Testicoli:
ben sviluppati e
discesi nello scroto.
Tabella
23 – ALTEZZA E PESI STANDARD
Maschi
|
Femmine
|
|||
Età in mesi
|
Altezza garrese cm.
|
Peso in Kg.
|
Altezza garrese cm.
|
Peso in Kg.
|
12
|
120
|
260
|
115
|
220
|
18
|
125
|
330
|
118
|
250
|
24
|
130
|
400
|
122
|
300
|
36
|
134
|
490
|
125
|
340
|
48
|
138
|
560
|
127
|
370
|
60
|
143
|
650
|
129
|
400
|
72
|
150
|
700
|
130
|
420
|
84
|
152
|
750
|
131
|
440
|
Fonte: “TAURUS”, periodico dell’A.N.A.B.I.C.
-
Consorzio 5 R
Per le
caratteristiche organolettiche della carne, il bovino podolico ha meritato il
marchio di origine controllata “5R”[2],
al pari degli altri quattro tipi genetici (Chianina, Marchigiana, Maremmana
e Romagnola) che, per pregi e qualità delle loro carni hanno acquistato un
notevole valore sia in Italia che all’estero (Informatore Zootecnico, n. 17 del
1989).
-
Latte
I dati forniti
dalle A.P.A ci dicono che la quantità di latte prodotta giornalmente per ogni
vacca podolica si aggira intorno ai 5-10 litri incluso quello bevuto dal
vitello del quale non è semplice rilevarne l’entità.
La durata della
lattazione varia dai 6 ai 7 mesi per quegli animali che hanno un decorso
normale di tale processo biologico.
Vi possono essere
casi dove le lattazioni sono più brevi e variano dai 3-4 e 5 mesi, oppure casi
dove le lattazioni possono essere prolungate fino ai 10 mesi in bovine con
periodo interparto molto lungo.
Quindi mediamente
una vacca podolica, riferita all’intera lattazione, può produrre dai 1.100 ai
1.900 litri di latte. Variazioni sono dovute alla durata della lattazione,
condizioni alimentari, ambientali e all’ordine di parto e quindi all’età
dell’animale.
Su una rilevazione
fatta, Matassino et al., su campioni di latte individuali prelevati con
cadenza mensile, per la durata di due anni (1991 e 1992), da 36 vacche distinte
per ordine di parto e allevate con il sottosistema della transumanza normale, sono
stati determinati i componenti del latte podolico (Tab. 29).
Tabella
29 – Componenti del latte podolico
Anno
|
Grasso %
|
Proteine %
|
Lattosio %
|
S.S. %
|
1991
|
4,32
|
3,59
|
5,34
|
13,95
|
1992
|
4,64
|
3,61
|
5,48
|
14,41
|
Ordine di parto
|
||||
1°
|
4,42
|
3,67
|
5,52
|
14,27
|
2°
|
4,4
|
3,56
|
5,43
|
14,06
|
3°
|
4,58
|
3,66
|
5,3
|
14,18
|
4°>
|
4,5
|
3,51
|
3,39
|
14,2
|
Fonte: Matassino et al., 1992
Come possiamo
vedere dalla tab. 29 la differenza dei valori medi tra un anno e l’altro sono
diversi, ciò fa pensare che l’annata può influire sulla qualità del latte e
quindi sulla sua caseificazione.
L’ordine di parto,
(4°>), ha influito solo sulla percentuale del lattosio.
Per quanto
riguarda la mungitura delle Podoliche questa viene effettuata manualmente e
avviene al mattino.
Normalmente viene
effettuata in presenza del vitello a cui è destinata la metà di latte contenuta
nella mammella.
Il latte podolico
si presta molto alla caseificazione grazie ai suoi componenti e per le
caratteristiche del suo polimorfismo proteico.
Il sistema
proteico del latte risulta essere formato da quattro frazioni di caseina (αs1 –
αs2 – β e k-Cn) e dalle principali frazioni delle sieroproteine [ α –
lattoalbumina ( α-Lα ) e β-lattoglobulina ( β-Lg )].
Una indagine sul
polimorfismo proteico del latte, nel bovino podolico, è stata svolta da
Chianese et al. (1987) prendendo in considerazione 479 campioni
individuali di latte prelevati da bovine allevate nelle province di Avellino,
Cosenza, Foggia, Potenza e Salerno e iscritte al L.G..
L’analisi del
locus k-Cn ha messo in evidenza gli alleli A e B e i tre genotipi determinati
da detti alleli (AA, AB e BB). L’allele B è risultato il più diffuso in tutte
le province.
Numerose ricerche
effettuate hanno dimostrato che le varianti A e B della k-caseina influenzano
in maniera differente il comportamento del latte durante la caseificazione
(Mariani e Pecorari, 1991).
Questo è
testimoniato da Losi et al. (1973), la presenza della variante k-Cn B
conferisce al latte una migliore attitudine alla caseificazione con più bassi
tempi di coagulazione e di rassodamento e con una maggiore consistenza della
cagliata rispetto alla variante k-Cn A.
Inoltre, la resa
in formaggio del latte con la variante k-Cn B è più elevata di quella del latte
con la variante k-Cn A.
Questo spiega
perché il latte della bovina podolica , per le caratteristiche genetiche e per
la più elevata presenza della variante k-Cn B è più idoneo alla caseificazione.
Caciocavallo
Podolico
Le più accreditate
teorie sull’origine del nome caciocavallo rimandano al nome turco
di un tipo analogo di formaggio, il “Qusqawal”.
Come già
accennato, il latte podolico, per il suo polimorfismo proteico risulta
essere molto adatto alla caseificazione, quindi da sempre è stato utilizzato
per la produzione del caciocavallo e, in misura minore, della ricotta.
Il caciocavallo è
un prodotto di antichissima fattura, infatti è legato unicamente alla vacca
podolica e nel corso dei secoli è diventato il re dei formaggi in quei
territori meridionali dove si effettua l’allevamento di bovini podolici.
Formaggio a pasta
cotta e filata, è ottenuto dalla coagulazione prevalentemente presamica di
latte crudo, ad acidità naturale o presame di vitello liquido o di capretto in
pasta.
Schematicamente il
caciocavallo viene prodotto in questo modo: il latte derivante dall’unica
mungitura effettuata al mattino, viene posto in un recipiente di metallo a
forma tronco-conica e portato alla tempera di circa 30°C. Dopo aver aggiunto la
giusta quantità di caglio, questo è in rapporto ai litri di latte, in circa
20-30 minuti si ha la cagliata.
La cagliata
ottenuta si lascia riposare per alcuni minuti nel siero, dopo di ciò si inizia
ad effettuare la sua rottura così da ottenere dei piccolissimi grumi i quali
più saranno piccoli più si permetterà lo spurgo di una maggiore quantità di
siero.
La cagliata così
ridotta rimarrà ancora per 20-30 minuti nel siero.
Dopo questo tempo
inizia la raccolta del siero che, posto in un altro recipiente, viene portato
ad una temperatura di 60°C.
Questa operazione
serve per estrarre la ricotta.
Dopo aver estratto
la ricotta il siero viene riversato nel recipiente dove vi è la cagliata,
questo serve per dare la cottura alla cagliata (ridotta in grumi) e
contemporaneamente si inizia ad agitare il tutto con un bastone seguendo sempre
lo stesso senso.
Il siero prima che
sia del tutto raffreddato viene ancora una volta prelevato, mentre sul fondo
del recipiente rimane la cagliata che assume un aspetto di “focaccia” lucente a
consistenza elastica
La cagliata a
forma di focaccia viene conservata per 24 ore ad una temperatura di 13-16°C,
dopo di chè iniziano le lavorazioni che si esplicano in 2 fasi.
- Prima
fase: questa “focaccia” viene posta in un mastello (recipiente di legno),
viene tagliata con un coltello in fettine sottili e, se possibile, tutte
uguali, dopo di che viene versata dell’acqua a una temperatura di 60°C.
- Seconda
fase: queste fettine, grazie all’azione dell’acqua calda, ritornano ad
essere una massa unica. Successivamente, da questa massa, si staccano pezzi di
cagliata del peso di circa 2 kg., gli si da’ una forma di pera con una testa ed
ecco la forma del caciocavallo ottenuto.Il caciocavallo così ottenuto si lascia
prima raffreddare in acqua fredda, per l’indurimento, poi si pone in salamoia
(NaCl al 18-20%) per 2-3 giorni.
Dopo i 2-3 giorni
di salamoia i caciocavalli vengono legati a due a due (dalla testa) e appesi a
cavallo di un bastone (da qui il nome) per la loro stagionatura. La stagionatura
commerciale è di circa 3-4 mesi, anche se in verità è un prodotto che può
essere anche consumato fresco o addirittura rimanere per qualche anno in
stagionatura.
Il suo sapore
diventa piccante se lo si lascia stagionare per molto tempo. Comunque la
maggior parte dei consumatori lo gradisce ad una stagionatura commerciale. Non
bisogna dimenticare che ha delle eccellenti caratteristiche organolettiche e
nutrizionali, ha bassi valori di acidi grassi saturi e colesterolo.
[1] Dal ritrovamento di reperti fossili si ritiene che il Bos primigienius sia passato dall’Asia, luogo di origine, all’Europa nell’intervallo tra la 3. e 4. glaciazione e che sia sopravvissuto alle successive 4. e 5.. I resti fossili e archeologi dimostrano che il Bos primiginius sopravvisse in Scandinavia fino all’epoca dei Vichinghi e in Italia (Pianura Padana) fino ai primi anni del 1. secolo D.C.. Solo nella foresta di Jaktorow (Polonia) sopravvisse fino al XVI sec. relegato allo stato selvatico. Nel 1602, in seguito ad una epizoozia, rimasero in vita soltanto 4 soggetti e l’ultimo esemplare, una femmina, morì nel 1927
[2] Il consorzio “5R”, che aderisce al C.C.B.I.G. (Consorzio Carni Bovine Italiane Garantite), è un organismo di tutela delle “carni pregiate” italiane protette da un marchio di garanzia riconosciuto dal Ministero delle Risorse Agricole Alimentari e Forestali.
Garganistan ® 2011
Do You Seek Funds To Pay Off Credits and Debts? { EllinasFinances@gmail.com } Is Here To Put A Stop To Your Financial Problems. We Offer All Kinds Of Loan (Personal Loan, Commercial Loan, etc.) We Give Out Loan With An Interest Rate Of 1.00%. Interested Applicants Should Contact Us Via Email: EllinasFinances@gmail.com
RispondiEliminaPlease Fill the Application Form Below:
- Complete Name:
- Loan Amount Needed:
- Loan Duration:
- Purpose Of Loan:
- City / Country:
- Telephone:
- How Did You Hear About Us:
If You Are Interested To Get A Loan Then Kindly Write Us With The Loan Requirement. Please, Contact Us via email: EllinasFinances@gmail.com
Ciao
RispondiEliminaSono Simon Durochefort, concedo prestiti a qualsiasi persona, azienda e associazioni senza distinzione di razza e continente desiderosi secondo i seguenti criteri:
Scelta dell'importo: da 5.000 a 20.000.000 €.
Scelta del periodo di rimborso: da 1 a 20 anni. Il rimborso è di 3 tipi: mensile, annuale o singolo.
Tasso d'interesse annuale: 3% sull'importo da prendere in prestito.
E-mail: simondurochefort@gmail.com
Whatsapp: +33 7 56 94 93 46
Cordiali saluti.
Servizio di prestito tra privati urgentti che vanno da EUR2000 a EUR8.000.000. Se siete interessati contatta da e-mail:danielagrosu1976@gmail.com ,Whastaspp :+40758803243
RispondiEliminaFinire il vostre preoccupazioni d denaro stupido la mia offerta di prestito. Offro di 5000 ha 200 000 000 € un interessato del 3% per anno e-mail: danielagrosu1976@gmail.com
RispondiEliminaMettiamo a vostra disposizione un prestito da 1000 euro a 9,000000 euro a condizioni molto semplici. Mail: danielagrosu1976@gmail.com ,Whastaspp :+33756935543
RispondiElimina