a cura di Francesca Cassano
Il Tarassaco più
che con il suo nome botanico Taraxacum officinale, è noto
con molti appellativi comuni che ne dimostrano l’enorme diffusione: “dente
di leone”, “soffione”, “dente di cane”, “cicoria matta” e “piscialletto”,
sono alcuni dei nomi in uso nelle varie regioni italiane.
È una pianta
erbacea, le foglie sono oblunghe, lanceolate e lobate con margine dentato,
da qui il nome di dente di leone.
La fioritura
avviene in primavera ma si può prolungare fino all’ autunno.
Da ogni fiore si sviluppa un frutto secco indeiscente, privo di endosperma e provvisto del caratteristico pappo: un ciuffo di peli bianchi dal calice, che agevola col vento la dispersione del seme, quando questo si stacca dal capolino.
Il Tarassaco
cresce spontaneamente nelle zone di pianura fino ad una altitudine di 2000
m.
In Puglia cresce
un po’ovunque e lo si può trovare facilmente nei prati, lungo i sentieri e
lungo i bordi delle strade.
La pianta fresca
di Taraxacum officinale contiene, oltre alla cellulosa, una
serie di sostanze bioattive: olio essenziale, tannino, inulina,
mucillaggini, pigmenti flavonoidi, glucidi, provitamina A, vitamine B, vitamina
C e sali minerali.
L'uso del
Tarassaco nella farmacia popolare, viene chiamato “tarassacoterapia”.
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